Calciatore con distorsione alla caviglia: pronto per tornare in campo?

Autore: Dott. Paolo Pirozzi

 

Introduzione

Il trauma distorsivo di caviglia è un fenomeno sub-lussativo dell’articolazione tibio-tarsica caratterizzato da un forte stress del compartimento capsulo-legamentoso della caviglia. Nel mondo del calcio questa tipologia di infortunio costituisce il 17% dei traumi a cui gli atleti vanno incontro, spesso con conseguenze importati sulla loro carriera. Basti pensare che anche a distanza di 4 anni dall’infortunio, il 40% dei giocatori riferisce sensazioni di instabilità ed il rischio di re-infortunarsi risulta ancora elevato [1].


Il legamento peroneo astragalico anteriore è il principale responsabile della stabilità laterale della caviglia ed è anche quello più soggetto a lesione, seguito dal peroneo calcaneare e dal peroneo astragalico posteriore. Mantenendo il focus sul settore calcistico, uno studio ha stimato che il 77% degli infortuni avviene durante la fase agonistica [2]. I periodi della stagione in cui si verificano i traumi distorsivi di caviglia possono essere così suddivisi [3]:

·      37% nel pre-season

·      41% durante la stagione

·      21% nel post-season

  

Anamnesi

Paziente di 24 anni, atleta professionista di serie A di calcio a 5, con diagnosi di “lesione distrattiva di alto grado al legamento peroneo astragalico anteriore, peroneo calcaneare e peroneo astragalico posteriore, con edema osseo contusivo su calcagno ed astragalo, marcata inibizione edematosa dei tessuti molli peri-malleolari e discreta teno-sinovite dei peronieri”. A due mesi dall’infortunio, dopo aver seguito un percorso riabilitativo con lo staff medico di riferimento, sottopongo il paziente ad una valutazione fisioterapica basata su analisi del movimento per accertarne l’effettivo recupero e l’eventuale rientro all’attività agonistica, minimizzando così il rischio di eventuali recidive.

 

Valutazione

Per verificare lo stato di salute del paziente, si eseguono i seguenti test:

  • Y-Balance test: valutazione di equilibrio su una gamba portando il piede controlaterale più lontano possibile nelle tre direzioni (anteriore, postero-mediale e postero-laterale)
  • Side Hop Test: misurazione del tempo impiegato per compiere 10 saltelli su una gamba lateralmente e medialmente su due linee distanti 30 cm
  • Stiffness Jump Monopodalico con baiobit: analisi strumentale di una serie di salti eseguiti con le ginocchia rigide per aumentare il lavoro sulle caviglie. In questo modo è possibile quantificare la prestazione in termini di forza espressa, di altezza e di performance del gesto stesso, confrontando arto sano ed arto infortunato

 

 

Risultati

Per ogni valore misurato nei differenti test, è stato possibile calcolare il Limb Simmetry Index (LSI), ovvero l’indice percentuale di simmetria tra i due arti. Da notare che una differenza superiore al 10-15% denota un eccessivo squilibrio tra comparto destro e comparto sinistro. Nello specifico, i risultati di ogni test sono:

  • Y-Balance Test: il LSI è pari al 12% e testimonia un buon recupero dell’equilibrio e della propriocezione
  • Side Hop Test: il LSI è pari al 30% evidenziando un deficit funzionale della forza esplosiva durante i movimenti laterali
  • Stiffness Jump relativo a quattro parametri (immagine 1):

     - altezza media, LSI è pari al 50%

     - forza, LSI è pari al 72%

     - potenza, LSI è pari al 80%

     - indice di reattività, LSI è pari al 71%

 

Img. 1

 

Alla luce dei dati emersi, si nota una mancanza di capacità di generare ed assorbire energia da parte della caviglia infortunata. Inoltre, grazie all’utilizzo di baiobit durante l’esecuzione del test di Stiffness Jump monopodalioco è stato possibile monitorare la differenza di posizione a livello del bacino durante l’esecuzione del gesto eseguito in appoggio monopodalico destro rispetto a quello sinistro (immagine 2):

  • Tilt anteriore, differenza del 40%
  • Inclinazione laterale, differenza del 22%
  • Rotazione, differenza del 19%


Img. 2


  

In generale quindi la valutazione evidenzia un importante squilibrio tra le prestazioni dei due arti, in particolare nelle prove di salto verticale ed orizzontale. Di conseguenza si consiglia all’atleta di posticipare il ritorno in campo e proseguire il percorso terapeutico.

 

Programma Riabilitativo

Gli obiettivi del nuovo percorso terapeutico sono tre:

1.    Migliorare la mobilità dell’articolazione sotto-astragalica, peroneo astragalica e tibio-tarsica della caviglia sinistra

2.    Migliorare la forza e la potenza della muscolatura che regola i movimenti della caviglia sinistra

3.    Migliorare la capacità di utilizzo della componente elastica del sistema muscolo-tendineo attraverso uno specifico training pliometrico progressivo

Si prevedono ulteriori sessioni di test per valutare oggettivamente la progressione del recupero e l’eventuale rientro all’attività sportiva agonistica.

 

Conclusioni

Grazie alle misurazioni dettagliate generate dal sensore inerziale baiobit, è stato possibile oggettivare il deficit di forza, di potenza e di utilizzo della componente elastica mio-tendinea della caviglia infortunata: questo ha permesso così di bloccare tempestivamente un ritorno in campo prematuro e di conseguenza non sicuro per il calciatore.



 

Referenze

[1]  Renström PA, Konradsen L. Ankle ligament injuries. Br J Sports Med. 1997;31(1):11–20.

[2] [ Marcos de Noronha, Eleisha K Lay, Madelyn R Mcphee, George Mnatzaganian, Guilherme S Nunes; Ankle Sprain Has Higher Occurrence During the Latter Parts of Matches: Systematic Review With Meta-Analysis; J Sport Rehabil. 2019 May 1;28(4):373-380].

[3] [Matthew Gulbrandsen, David E Hartigan, Karan A Patel, Justin L Makovicka, Sailesh V Tummala, Anikar Chhabra; Ten-Year Epidemiology of Ankle Injuries in Men's and Women's Collegiate Soccer Players; J Athl Train. 2019 Aug;54(8):881-888]

 

 

 

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